Stava assistendo a una lezione in una scuola media di Udine prima di di svenire davanti a compagni e insegnante e di essere soccorsa dal 118.

Arrivata in ospedale la piccola, ha confessato di non toccare cibo da oltre 48 ore e di essersi fatta la doccia con l’acqua fredda. E’ questo lo stato di povertà in cui versa la famiglia. “Non è la prima volta che capita: di bambini che vivono senza riscaldamento o senza un piatto caldo, o non hanno i soldi per pagare i buoni pasto della mensa ce ne sono anche a Udine, e non solo qualcuno, solo che queste situazioni non vengono quasi mai denunciate”, ha detto il preside della scuola a riguardo.

Parlando ai giornali l’insegnante ha voluto mantenere l’anonimato sulla studentessa e sulla sua famiglia per tutelarne la privacy ma ha ribadito che molte famiglie di ragazzi che frequentano l’istituto non hanno soldi per comprare cibo e vivono in condizioni di povertà.

Claudio Greggio presidente dell’Associazione Una Vita Sottile commenta: “Il fatto apre una finestra su un scenario sociale inquietante, più ancora però fa riflettere su come la scuola possa e debba essere un presidio anche di frontre a situazioni come questa. Gioca un ruolo importantissimo, ecco perchè gli insegnanti e i presidi devono essere formati per contrastare anche questi fenomeni. Purtroppo la politica fallimentare del governo Italiano, non guarda ai bisogni della famiglia, ma al potere forte dell’economia, serve una politica diversa che ridia al popolo la sua sovranità”.

Una Vita Sottile, invita le istituzioni scolastiche a segnalare in associazione episodi come quello di Udine, in modo da confrontarsi e trovare le soluzioni più giuste per la tutela dell’intero nucleo familiare senza disgregarlo come purtroppo accade quando episodi come questo arrivano sulla scrivania dell’assistente sociale e del giudice minorile.

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