La bimba nata nel 2016 era stata sottratta ai genitori a seguito della segnalazione del pronto soccorso pediatrico di Padova per presunti abusi.
I medici avevano dichiarato compatibile a degli abusi, una lieve ferita alla lingua che la piccola si sarebbe provocata forse succhiando oggetti o altro di fattura tagliente, inoltre sulle manine della piccina i medici dichiararono di aver individuato tracce di cocaina.
L’immediata segnalazione ai servizi sociali ed al tribunale per i minorenni, ha fatto cadere nel baratro due genitori perfettamente innocenti dalle accuse di ciò che è più infamante per dei genitori, maltrattare la propria figlia, e con il terrore di poterla perdere.
Per la coppia, era iniziato così il peggiore degli incubi: il tribunale dei Minori, a seguito della segnalazione partita da Padova, aveva sospeso la potestà genitoriale e il tutto mentre la coppia spiegava disperatamente di amare la piccolina, di non aver mai usato alcuna violenza nei suoi confronti e soprattutto di non aver mai utilizzato sostanze stupefacenti.
Solo dopo mesi la Procura del tribunale ordinario di Venezia ha dimostrato che mamma e papà dicevano il vero. Il perito incaricato dal tribunale ha dimostrato che non solo la ferita era incompatibile a degli abusi, ma che questa effettivamente derivasse da oggetti succhiati dalla piccola, quindi come spesso accade i bambini succhiano le cose e a volte basta un niente e una semplice disattenzione perchè accada qualcosa, certo definire questo un abuso ce ne vuole.
Inoltre il perito ha dichiarato che la presenza di cocaina oltre ad essere incompatibile da escluderne l’assunzione ha stabilito che questa possa essere riferita a contaminazione forse anche a contatto diretto all’interno dell’ambiente ospedaliero.
La Procura ha così archiviato il caso dichiarando superficiale la relazione dei servizi sociali, che non avrebbero accuratamente eseguito indagini sul caso e anzi peggiorato senza prove la posizione dei genitori.
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