Nel 2013, quando si rivolse ai servizi sociali, cercava aiuto e sostegno. Invece le portarono via i figli per affidarli a una coppia di genitori, una poliziotta e un’impiegata. Nove anni più tardi, i bambini non hanno ancora fatto ritorno a casa.
Oggi emerge che dietro a quell’allontanamento ci sarebbe stato un disegno più articolato che coinvolgerebbe famiglie affidatarie, neuropsichiatri e assistenti sociali.
Il 24 febbraio scorso, i carabinieri del nucleo investigativo si sono presentati nella sede decentrata dei servizi sociali di Torino ed hanno effettuato una perquisizione. Sei le professioniste indagate con accuse di abuso d’ufficio e truffa ai danni dello Stato.
Sei le persone raggiunte da un avviso di garanzia e che sono state perquisite: quattro assistenti sociali (due attualmente in pensione) e due neuropsichiatre una in servizio al Maria Vittoria e l’altra all’Asl Torino-distretto Nord.
Si tratta del secondo step dell’inchiesta sugli affidi illeciti che prende spunto dai fatti accaduti nel comune di Bibbiano. Le indagini dei carabinieri hanno portato a controlli su eventuali responsabilità di dirigenti e funzionari dei servizi sociali territoriali coinvolti nelle procedure.
In particolare l’attenzione del nucleo investigativo si è concentrata sulla vicenda di due bambini di origine nigeriana, fratello e sorella, affidati a una coppia di donne torinesi, un’impiegata e un’appartenente alle forze dell’ordine, nel 2013.
Secondo la Procura coordinata dalla pm Giulia Rizzo le due affidatarie, 55 e 54 anni, si sarebbero rese responsabili di maltrattamenti di natura psicologica nei loro confronti. Il 2 dicembre scorso, i carabinieri hanno notificato alle due ex affidatarie il divieto di avvicinamento ai bambini e perquisito la loro casa e lo studio della psicoterapeuta Nadia Bolognini.
La professionista, che abita nel Pinerolese, è l’ex moglie di Claudio Foti, il «guru» del centro studi Hansel e Gretel, già imputata nel processo sugli affidi nel Comune di Bibbiano.
Gli inquirenti sospettano che la storia dei due fratellini nigeriani non sia un episodio isolato e stanno svolgendo accertamenti su altre pratiche sospette. L’indagine non riguarda tutto il sistema degli affidamenti, ma fascicoli specifici che avrebbero come protagoniste le stesse persone.
Ed è in questo contesto che si valuta l’ipotesi di truffa, per i soldi erogati dallo Stato alle famiglie affidatarie.
Claudio Greggio presidente dell’Associazione Una Vita Sottile commenta: “ora i nodi hanno iniziato a vanire al pettine, Bibbiano era solo la punta dell’iceberg, strappare bambini alle proprie famiglie è considerato uno sport nazionale che porta nelle tasche delle oltre 1800 strutture sparse per in tutta italia, oltre un miliardo di euro all’anno. Troppo potere la nostra legislazione ha dato delle operaie, le considera professioniste, ma come tali non rispondono personalmente delle loro azioni, questo significa che non sono professioniste, ma operaie”.
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