Sono le 8:15 puntuale e come tutte le mattine i ragazzi si presentano in aula, ma alla prima ora c’è l’insegnante di matematica e informatica, quindi i ragazzini non vaccinati sanno di non dover entrare in classe.

Da tempo succedeva, ma perchè proprio adesso è uscito il caso, questo non lo sappiamo, quello che è certo, i ragazzi di seconda e terza media non vaccinati seguiti dall’insegnante di matematica, non possono entrare in classe o in laboratorio nelle sue ore.

Un vero e proprio atto discriminatorio, senza però pensare che alle lezioni partecipavano solo in 6 per la seconda media e 9 per la terza, su classi di anche 20 alunni ciascuna.

Ma è possibile che il dirigente scolastico non ne sapesse nulla? più di metà della classe non partecipa alle lezioni benchè presenti e il dirigente non ne sa nulla? Fuori dalla classe perchè non vaccinati, metà alunni e il dirigente non sa nulla?

La stessa domanda posta in maniera diversa, ma è quello che è successo fino ad oggi. Ma veniamo ai fatti.

Sono le 8:15 di oggi 8 novembre 2022, i ragazzi della seconda media, alla prima ora hanno lezione di matematica, arrivano in classe, mettono giù lo zaino al posto e escono dall’aula, sanno che non possono partecipare alla lezione perchè non sono vaccinati e l’insegnante non li gradisce in classe.

La piccola Alice, (nome di fantasia), 13anni, non ci sta, i suoi voti in matematica non sono buoni, è stanca di mantenere il segreto a casa e portare sempre brutti voti da firmare alla mamma. Alice è brava a scuola, ha buoni voti in tutte le materie, ma in matematica no, quella materia è sempre un tabù.

Normale direte voi, tutti alle medie facevamo un pò di fatica in matematica, ma se i brutti voti derivano dall’assenza alle lezioni a causa dell’insegnante?

Questa mattina Alice decide di ribellarsi, vuole parlare con la professoressa e rimanere in classe, l’insegnante entra e vede Alice seduta al banco, si arrabbia e la obbliga ad uscire, alza la voce, batte i pugni sul tavolo. Alice si spaventa, i buoni propositi di parlare con l’insegnante, di trovare la via del dialogo vanno in fumo, esce dall’aula in lacrime e raggiunge il resto della classe che non partecipa alla lezione.

Alice sa che se torna a causa con un altro brutto voto in matematica, la mamma la scrida, è stanca di mantenere il segreto di essere obbligata a non dire nulla di quello che succede realmente a scuola.

La bidella è assente, il telefono nella sua scrivania è libero, Alice decide così di contattare il Numero Unico Nazionale del Gruppo ETAV. Sono le 8:50 e in associazione arriva la telefonata di Alice, a bassa voce, senza farsi scoprire parla con l’operatore che nel frattempo sta localizzando la chiamata, racconta la sua storia e quella di altri suoi compagni costretti fuori dall’aula perchè non vaccinati.

Dal centralino, passano la chiamata al front-office, l’operatore tranquillizza la piccola, la rassicura, adesso le cose cambieranno, promette che entro poche ore si sarebbe intervenuti e la invita a riagganciare se non in situazione di pericolo, e a non dire niente a nessuno della telefonata. Alice, chiude la conversazione.

In associazione ora c’è il nome della scuola, l’indirizzo, la classe, una piccola ricerca e si saprà chi è il dirigente scolastico. Claudio Greggio presidente dell’Associazione Una Vita Sottile, acquisite le informazioni dal centralino prima e dal front-office poi, contatta la scuola e chiede delucidazioni alla dirigente che si rifiuta di parlare e collaborare: “uno scherzo dei ragazzi, non disturbi le lezioni”.

Non convinto Greggio riascolta la registrazione della chiamata di Alice, troppi dettagli per essere uno scherzo, vere le emozioni. Bisogna intervenire e fare qualcosa se non altro per capire meglio la situazione. Vengono contattati i carabineri della locale stazione che in poco tempo arrivano a scuola.

Trovano i ragazzi che stanno rientrando in classe, chiedono informazioni e la verità viene alla luce, la piccola Alice non faceva scherzi, l’insegnante non vuole in classe gli alunni non vaccianati. Alice viene identificata dai militari che con un telefono cellulare chiamano in associazione, vengono chiamati anche i genitori di Alice che nel pomeriggio sono convocati in associazione per delineare i fatti.

La professoressa è stata denunciata a piede libero per discriminazione, rifiuto e omissione in atti d’ufficio. Al vaglio degli inquirenti le deposizioni della preside. Preside e insegnante saranno sentite in caserma nelle prossime ore. Il tribunale ha aperto un fascicolo.

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